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Nel restauro, come in molte altre discipline caratterizzate da un delicato connubio fra scienza e intuito, non esistono criteri standard da applicare. Sarà pertanto l'opera d'arte, e solo quella, a guidare l'operatore nelle varie fasi e quindi nella progettazione del restauro. Al restauratore spetta perciò il delicato compito di eseguire l'anamnesi e optare per la cura idonea. Come osservava Laura Mora, uno dei grandi restauratori del secolo appena chiuso, «l'unica differenza fra l'uomo e l'opera d'arte è che il paziente umano ha la facoltà di lamentarsi, mentre l'opera d'arte è un paziente muto».